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L’archeologia sarda perde uno dei suoi più grandi interpreti: Ubaldo Badas

Il Museo di Villanovaforru non sarebbe quello che è se non fosse per l’instancabile attività di ricerca e studio del suo primo curatore e direttore Ubaldo Badas che il 26 gennaio scorso ci ha lasciato all’età di 85 anni.

Il Museo “Genna Maria” è stato, ed è, il suo Museo.

Uomo colto, poliedrico, non cedeva a compromessi. Generoso all’infinito e soprattutto desideroso di condividere il suo sapere. Questa è stata la sua caratteristica principale, condividere il sapere. Senza calcolo, senza strategie. Era umile e libero nel comunicarti il suo innamoramento per l’archeologia perché ne venisse fuori un dialogo, un confronto, perché si aprisse una nuova possibilità di conoscere.

E il suo lavoro è lì, tra le sale del Museo.

Con il “titolo di archeologo conquistato sul campo”, come amava fregiarsi, Badas è stato pioniere nel trattare gli aspetti antropologici della cultura materiale, dalla preistoria al Medioevo e aveva fatto del Museo una vera e propria struttura di ricerca, mettendo in atto collaborazioni con istituti, dipartimenti universitari, studiosi locali e internazionali.

Tutto per lui era importante per la ricostruzione della vita del passato. E sua ultima preoccupazione era quella di trasmettere all’altro, che fosse un bambino, un adulto, anziano, locale o straniero, la conoscenza.

E la ricerca che amava ribadire essere “libera”.

Giacomo Paglietti

Direttore Museo Archeologico Genna Maria di Villanovaforru

Foto di Gigi Cabiddu