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Santu Antiogu, la festa ritrovata

Domenica 10 aprile, nella chiesa parrocchiale di Sanluri e in occasione della messa dedicata ai bambini, si è celebrata la festività religiosa in onore di Sant’Antioco.

Sono passati quasi sei decenni dall’ultima processione, che sfilando tra le vie cittadine, portò la grande statua ormai perduta, del martire sulcitano, nella località Funtana Noa, per celebrare la messa all’aperto al cospetto della chiesa mai ultimata e ancora oggi in stato di abbandono.

E ancor più tempo è passato, ormai più di un secolo, dall’ultima festa che vide anche la comunità del nostro paese, partecipare alle celebrazioni nella chiesa più antica, che i Sanluresi chiamano Sant’Antiogu Becciu e che ora si vuole fermamente restaurare. Il Comitato, supportato dalle Pro Loco di Sanluri e Villanovaforru, sempre prodigo di iniziative ha pensato a questo ulteriore evento, concomitante con la festività che si svolge canonicamente il terzo lunedì di Pasqua, anticipandola alla domenica precedente, per permettere alle centinaia di bambini che frequentano il catechismo, di assistere ad un momento del quale, solo i più anziani, hanno un ricordo ben definito.

L’accompagnamento melodico delle launeddas, i doni portati all’altare durante l’offertorio e le parole del parroco don Luciano Pani, che ha narrato la triste vicenda di Sant’Antioco, scacciato dalla sua terra africana e deportato nell’isola di Sulci, come un precursore dei tanti profughi moderni costretti a lasciare i propri affetti e i pochi beni, con la speranza di una vita serena e dignitosa, hanno caricato di suggestione e significato questa importante giornata.

Presenti, in fascia tricolore, anche il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi e il commissario straordinario, Marinella Montis. Don Luciano infine, ha benedetto “Is Coccoieddusu de Santu Antiogu” che sono stati distribuiti a tutti i  convenuti .

Al termine della cerimonia, dopo aver venerato la reliquia del Santo, la comunità ha potuto visitare la mostra fotografica di vecchie immagini e in particolare ampio spazio è stato dato al progetto di restauro della chiesa campestre, il quale solo poche settimane fa, ha finalmente ricevuto il benestare dalla  soprintendenza per i Beni Architettonici .

La mostra è esposta in un locale di fianco all’edicola di Piazza San Pietro  rimarrà aperta sino al 30 aprile, dalle 17,30 alle 20.

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