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“L’orto nel bosco. Che spettacolo”.

Il cortometraggio made in Villanovaforru

In occasione della riapertura delle scuole in Sardegna, i bambini, gli alunni e i docenti della scuola locale, primaria e secondaria di I e II grado, hanno ricevuto una lieta sorpresa: un reportage realizzato dalla M3Tfilm Tomas Tatti e dal regista  Piero Tatti.

Percorrere un sentiero nel bosco è un’esperienza entusiasmante e una scoperta straordinaria specie per i bambini. Ti accorgi subito che, al suo interno, non ci sono solo alberi sempreverdi o animali selvatici, ma mondi diversi e complementari. Mammiferi, uccelli, anfibi e rettili convivono. Un ecosistema perfetto da tutelare, valorizzare e far conoscere. La “BIODIVERSITÀ NEL BOSCO” potrebbe, perfino, essere il tema/soggetto filmico per un concorso cinematografico nazionale da “lanciare” nel 2021. Un videofestival, a premi, riservato a tutti i videomaker professionisti e non della Sardegna, con proiezioni, dibattiti e, rigorosamente, dal vivo, due giorni di Musica popolare isolana “dentro” il bosco di Funtana Iannus.

Il territorio della Sardegna è per il 68% collinare, le montagne occupano solo il 14%, le pianure il 18%.

Corducci, Podenti, Bruncu de Crabili, Musinus, Serras, Roiabis, Marramuta, Masadatzu, Is cungiaus, Perdamindas, s’Arutta, Figuniedda, Cordamolas, Matanuxis, Acquafrida, Funtana Iannus sono alcuni dei numerosi boschi che si trovano nell’agro di Villanovaforru. Facilmente identificabili sulle mappe satellitari “Google” per le zone verdi, tali boschi sono il polmone verde della nostra Marmilla.

Vanto e orgoglio dei villanovesi tali boschi costituiscono una ricchezza ambientale, naturale e culturale per tutti. Anche per gli studenti. Pensiamo alle informazioni che si possono raccogliere indagando sulla toponomastica locale per risalire all’origine/natura dei luoghi, alle colture praticate, all’utilizzo storico/economico.

Si scopre così che i Villanovesi, da generazioni, e ancora oggi strappati con fatica al bosco, coltivano tra gli alberi di leccio, piccoli orti nell’agro di Podenti, Bruncu de Crabili o a Funtana Iannus!

La semina del pomodoro nel semenzaio si fa alla fine dell’inverno: tra febbraio e marzo. I semi vanno deposti nel terreno a circa 1 centimetro di profondità. La piantina di pomodoro germoglia facilmente ed emerge dal terreno in una quindicina di giorni, purché il terriccio umido sia a base di letame con sterco di gallina che garantisce una temperatura mite (21°) che risulta ideale per la germinazione e sviluppo.

In Italia si contano oltre 300 varietà di pomodoro. Tra questi anche il pomodoro grande sardo.

Il pomodoro, il re degli ortaggi, è originario del Mesoamerica. Fu coltivato dai Maya, Inca e dagli Atzechi nel Messico. Dopo la scoperta dell’America (12 ottobre 1492), Hernán Cortés, intorno al 1540, portò i semi in Spagna.

La diffusione in Italia del pomodoro fu invece graduale. Assieme al pomodoro i “conquistadores” importarono nella penisola Iberica molti prodotti del nostro orto. Gli Spagnoli lo introdussero anche in Sardegna alla fine del XVI secolo e continuarono a chiamarlo “tomate” da qui il termine sardo “tamatiga”.

Grazie ai Piemontesi e soprattutto al clima temperato, nel Settecento, i sardi iniziarono la coltivazione del pomodoro, fagiolo, zucca, patata, peperoncino, girasole e fico d’India (figumorisca).

Crudi, cotti o secchi, conservati in frigo o appesi in cantina, i pomodori non devono mai mancare in casa e, come ci hanno dimostrato nel video, le sorelle ultranovantenni, Vanda e Giovanna Pilloni, è semplice estrarre i semi dal pomodoro ed altrettanto facile preparare il sugo.

A tutti è capitato di sentire ripetere “sa pratica est prus de sa gramatica”. La pratica vale più della teoria. Ma è altrettanto vero che “senza la teoria la pratica è cieca”. In Olanda, circa un secolo fa, nelle scuole elementari, ogni bimbo disponeva, durante l’anno scolastico, di dieci metri quadrati di terreno per coltivare le proprie verdure: i pomodori, le zucchine, i ravanelli … o i tulipani.

L’attività pratica nell’orto molto importante nell’educazione alimentare, ambientale e sviluppo sostenibile. Fortunati i bimbi che abitando in un piccolo paese dell’entroterra sarda possono godere ogni giorno dello spettacolo della natura, del bosco o gioire di una passeggiata all’aria aperta.

L’esperienza diretta a contatto con la natura è impagabile per un bambino.

Per la pedagogista Maria Montessori (1870-1952) “il lavoro più grato ai bambini non è quello della semina, ma piuttosto quello del raccolto”. Ciò è confermato dal comportamento dei bambini nel video durante la raccolta estiva dei pomodori, avvenuta il 17 agosto 2020.