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ASSISI OLTRE LE MURA: la chiesa di San Francesco a Villanovaforru

Il più illustre cittadino di Assisi , il figlio di Pietro di Bernardone: Francesco, è il santo che più ha viaggiato lungo il secolo XII. Mosso dalla Luce del crocifisso di san Damiano e spinto a testimoniare la gioia del Vangelo a tutte le creature, il suo culto ha continuato a viaggiare per secoli fino ad oggi, restando uno dei santi più amati di ogni tempo e portando il nome di Assisi in ogni angolo del mondo.

Oggi vogliamo scoprire il suo culto oltre le mura di Assisi.

In Marmilla a Villanovaforru  la chiesa dedicata a San Francesco

Andiamo in Sardegna, in un piccolo comune del Medio Campidano, nella ex provincia di Cagliari e nella diocesi di Ales-Terralba in Marmilla: Villanovaforru.

E’  un comune di circa 600 abitanti adagiato sulle colline della Sardegna centro meridionale.

La chiesa parrocchiale è l’unica della piccola diocesi di Ales-Terralba ad essere dedicata a SAN FRANCESCO D’ASSISI, una delle poche ad essersi conservata nello stile molto semplice che caratterizzava le parrocchie della Diocesi fino al 1600.

La chiesa è caratterizzata da una navata centrale e la presenza di tre cappelle tutte sullo stesso lato. Nel 1940 vi fu aggiunta una cappella sull’altro lato, “la cappella degli uomini”. Attorno all’edificio era presente il cimitero e sotto la pavimentazione sono state ritrovate e messe in vista 11 tombe probabilmente dei canonici che venivano sepolti all’interno.

La prima fonte relativa alla presenza della Chiesa parrocchiale è testimoniata Dalle Rationes Decimarum del 1342 dove si apprende della presenza del presbitero Anthonio Arduni che reggeva la chiesa di “Ville Nove de Fernu”, dunque esistente almeno dai primi del XIV secolo, della quale però non sono note intitolazione e ubicazione. Il poverello d’Assisi fu proclamato Santo a soli due anni dalla morte, e considerata la grandissima popolarità, acquisita grazie al suo messaggio ed alla diffusione dell’Ordine francescano anche in Sardegna, sin dal XIII secolo, è ben pensabile che il suo culto si diffuse capillarmente in quello stesso periodo. I frati francescani sono presenti nell’Isola già dal 1230.

La nostra chiesa perciò, se costruita prima del 1228, potrebbe aver cambiato dedica in periodo successivo, oppure potrebbe aver sostituito un precedente luogo di culto. La prima testimonianza scritta sull’esistenza della parrocchia dedicata a San Francesco d’Assisi, Prebenda Canonicale della Diocesi di Ales, risale solo al 1592.

La chiesa è situata al centro dell’abitato, ha un impianto con orientamento est – ovest, col sagrato rialzato di quasi 2 metri, rispetto alla piazza sulla quale si affaccia. Il prospetto frontale dell’edificio, formato da cantoni a vista in arenaria, culmina con un profilo curvilineo; presenta un ampio portale e nella parte superiore, un finestrone rettangolare, recentemente impreziosito da un’artistica vetrata. Il campanile, a pianta quadrata, termine con una cupoletta ottagonale ed è stato costruito nel 1912 in sostituzione dell’originario a vela, che era fornito di un orologio pubblico.

L’altare maggiore, secondo la descrizione di un inventario datato 3 maggio 1604, era di legno dipinto, con una nicchia centrale fra due colonne ritorte e dedicato a San Francesco. Nel 1787 venne eretto l’attuale altare in marmo comprendente il paliotto, la mensa, il tabernacolo, i tre gradini e l’artistico tronetto, conservando nella parte alta l’altare ligneo, che verrà rimosso e collocato nella cappella dell’Immacolata, nel 1933, anno in cui venne innalzato al suo posto l’attuale finimento in marmo con la nicchia per ospitare il simulacro del Santo di Assisi.

Il presbiterio è recintato da un’armoniosa balaustra in arenaria, realizzata nel 1838, mentre risale al 1845 la costruzione dell’attuale sagrestia, arricchita nel 1855 da una bella e artistica paratìa in noce. Dal 1983 il battesimo si somministra nell’originario fonte, risalente al 1600 e sistemato all’interno di una nicchia che era la porta d’accesso alla vecchia sacrestia; sopra la vasca si trova una formella in ceramica che raffigura il Battesimo di Gesù , opera del maestro Pulli

Il culto del Santo

Le celebrazioni liturgiche si svolgono in due giornate, tra il 3 e il 4 di ottobre, in passato preceduti dalla novena preparatoria.

L’organizzazione della festa di san Francesco è gestita come in passato da un apposito comitato “is Obrèris” che grazie alla questua, provvedevano alle spese per fuochi, spettacolo musicale e premio per i cavalli.

In passato La corsa equestre distingueva la giornata della vigilia alla quale partecipavano numerosi cavalieri e prendeva avvio dal ponte di “Bia Forru” (quartiere alto del paese) per concludersi in pianura.

Tziu Mariu Serra, allora ragazzo, ricorda che tale manifestazione, cadde in disuso con l’inizio della seconda guerra. Il giorno seguente, si celebra la santa messa e la processione serale con il simulacro del santo trainato da un giogo di buoi, a cura della parrocchia, che in passato non beneficiava di offerte da parte del comitato o della popolazione. “Sa circa” (la questua), non si effettuava solo nelle abitazioni ma anche nelle aie, sparse intorno al paese, perché principalmente le offerte erano composte da prodotti agricoli, specialmente grano e fave.

“Sàntu Francìscu s’abisìtat” (San Francesco vi fa visita) era la frase di saluto dei questuanti e probabilmente, in un passato più lontano, vi era il rito di portare una statuetta del Santo (su santixeddu) da far baciare a chi elargiva una donazione.

Questa tradizione è tuttora viva in diversi paesi della Sardegna, probabilmente caduta poi in disuso anche a Villanovaforru.

Ora non ci aspetta che visitare questo delizioso abitato collinare, protetto dal nostro santo Francesco.

Pace e Bene.

(Articolo a cura di Francesco Martino per la pagina fb Assisi Nostra)

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