subiddanoesu Il mondo visto dai villanovesi
L’atmosfera di festa nella città catalana raccontata in esclusiva dal nostro inviato a Barcellona Matteo Mandis.
“Blaugrana al vent”, recita l’inno del Barcellona. E il blaugrana ha sventolato per una notte intera in tutta la città, ubriaca di gioia per la conquista della quarta Coppa dei Campioni.
Una marea umana ha popolato dalle prime ore del pomeriggio Arc de Triomf e Passeig de Lluis Companys, dove due maxischermi hanno trasmesso la finale contro il Manchester United:centomila persone tutte pronte a sostenere il Futbol Club Barcelona.
Che non ha tradito le attese: con una prestazione di magistrale superiorità, la banda Guardiola si è ripresa la coppa due anni dopo averla vinta a Roma, facendo esplodere di gioia i tifosi “culè”.
Dopo la partita, la classica fiesta a Canaletes, nel cuore della città, appena sotto Plaza Catalunya: fuochi d’artificio, tripudio di bandiere del Barcellona e della Catalogna, canti e slogan per la squadra, senza dimenticare l’odiatissima Madrid e l’arcinemico Mourinho. La vittoria, d’altro canto, non è stata solo sportiva, ma anche e soprattutto sociale: non sono un mistero infatti le istanze indipendentistiche della Catalogna e il generale sentimento antispagnolo dei catalani, e la Champions League vinta dopo aver eliminato il Real Madrid ha ulteriormente inorgoglito il loro senso di appartenenza ad una nazione diversa dalla Spagna.
