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“Villanovaforru”: una splendida poesia del 1967

L’amore per un paese nei versi di Filippo Gentile

Una poesia scritta col cuore: erano i giorni di Santa Marina di 50 anni fa, e Filippo Gentile raccolse le sue impressioni su Villanovaforru in dei versi che regalano forti emozioni.

Una poesia scritta da chi, seppur non nato a Villanovaforru, sentiva  il paese come proprio;  e racconta  una storia d’amore che supera le barriere del tempo e dello spazio.

« VILLANOVAFORRU »

(Luglio, 1967)

Quel « dì » di mezzo luglio, il sol leone in testa

Ti vidi…eri elegante, ancor bardata a festa

Distesa da millenni, al pie’ di « Genna » eterna

Antica tra gli antichi, al forestier fraterna.

Mi guardo tutt’ intorno, sbirciando incuriosito

Ritrovo la sua storia, e del nuraghe il mito

Oh ! Villanova, che di colline sei circondata

Con strade e viali…d’oleandro profumata

In piazza, e nelle strade, un brulicar di gente

Un suono di campane, allor vicin si sente

Quei visi un pò pittati, dal sole coloriti

Le rughe dei vegliardi, che sembrano scolpiti

Se il dorso è curvo…e di fatiche stanco

Lo sguardo è di guerriero, ti fissa dritto, e franco.

Il fabbro, tra l’incudine e il martello

Che batte ferro chiodi, ogni metallo

Quell’arte che l’onora, e la sua pelle

La fronte dal sudor, la cince a perle

Le donne cosi belle…il fazzoletto in testa

In segno di sciagure…scordar fa pur la festa

Seppur fra dolor tanti…e gioie nella vita

Avanti Villanova…risana la ferita

Rimango senza fiato, e forse un pò turbato

Di questa gente mite, dal modo assai garbato

La testa mia agitata, galoppa forte in mente

Sognando con timor, l’abbraccio della gente

Oh ! Villanova…che terra a me, non sei natia

Ma troppo amor m’hai dato…allor sei pure mia

Filippo.