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Le storie di faida in Sardegna in un libro di Gianfranco Siuni

Lui è un noto avvocato penalista Gianfranco Siuni, esperto in materia di criminalità in Sardegna, che annovera tra le proprie difese importanti casi di sequestro di persona: Giuseppe Vinci, Ferruccio Checchi – nella difesa di Niccolò Cossu di Orgosolo, noto Cioccolato, Silvia Melis e Miriam Furlanetto – nella difesa dell’Avv. Antonio Piras – nonché diversi processi di faida legati al mondo agro-pastorale (Faide di Busachi, Noragugume, del Marghine), oltre numerosi casi di omicidio volontario, anch’essi correlati agli ambienti della campagna (omicidi di Ruinas, Gadoni, Ardauli).

Il 30 maggio ha scelto Villanovaforru per presentare il suo interessantissimo libro  “Il sospetto quale condizione della vendetta. Storie di faida in Sardegna”  alle ore 19.00, presso il Museo Civico Archeologico Genna Maria.

 

La vicenda narrata si articola intorno a fatti realmente accaduti e si riferisce, in particolare, a un caso giudiziario trattato avanti le Corti di Assise di primo grado e di Appello della Sardegna e, in ultimo, avanti la Suprema Corte di Cassazione in Roma.

L’attenta ricostruzione dei fatti è il frutto dello studio e del lavoro svolti sia da Andrea Medde, praticante legale, che dal sottoscritto avvocato, che ha tutelato le famiglie degli uccisi davanti alle Corti di Assise di primo e secondo grado e, in ultimo, avanti la Suprema Corte di Cassazione in Roma..
Il lavoro svolto dagli autori vuole essere un esame critico comparativo dei fatti storici accaduti, anche alla luce dei principi che hanno sempre governato (e tuttora – parrebbe – governino) il codice della vendetta barbaricina; particolare attenzione è stata data dagli autori anche agli aspetti di psicologia giudiziaria, utili, il più delle volte, per arrivare alla giusta chiave di lettura da dare alle condotte poste in essere dai protagonisti dei fatti narrati.