Il 18 maggio il Museo Archeologico Genna Maria di Villanovaforru sarà visitabile gratuitamente dalle ore 21 alle 24. L’iniziativa è denominata “La notte dei musei”, manifestazione organizzata a livello nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con lo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale e storico presente nella nostra nazione.
Vinci con instagram una pintadera
Instagramers Italia è media partner della Notte dei Musei ed tutti potranno raccontare la Notte al Museo postando le foto su Instagram(famosa applicazione per cellulari) con l’hashtag #ndmigersitalia13: tutte le immagini verranno pubblicate in apposita pagina dedicata del portale nazionale . Utilizzando anche gli hashtag #museogennamaria e #villanovaforru si potrà concorrere alla vincita di una “pintadera”, realizzata con le tecniche decorative usate dagli antichi nuragici, dalla ceramista villanovese Roberta Cabiddu. In ogni modo sarà un’occasione per tutti i villanovesi e non di promuovere e pubblicizzare uno dei musei più belli della Sardegna.
“Le torri di Atlantide”
Alle ore 21,30 al museo si terrà la presentazione del libro “Le torri di Atlantide” edizioni Il Maestrale di Fabrizio Frongia, con la partecipazione di Prof. Giulio Angioni, Università di Cagliari, Dott. Alessandro Usai, Soprintendenza Archeologica Cagliari Oristano e moderatore Dott. Mauro Perra, Direttore Museo “Genna Maria”.
Esiste una Sardegna che in un tempo lontano ha conosciuto le glorie di una civiltà straordinaria? Un popolo di eroi, guerrieri, intrepidi navigatori che dominavano il Mediterraneo? C’è chi crede, oggi in Sardegna, che finalmente un’altra storia sia possibile, diversa da come la storiografia ufficiale ha sempre raccontato, e che la si debba cercare tra le “pietre”, tra quegli ancestrali monumenti che chiamiamo nuraghi, tombe di giganti, pozzi sacri… Cosa c’è di vero in tutto ciò? Oltre la diretta verifica, questo libro argomenta come la necessità di dare fondamento storico a un sentimento identitario e il rifiuto di un presente spesso sentito deficitario, in molte occasioni, nel tempo, hanno reso i Sardi facile preda di spregiudicati falsari, illusionisti e visionari, tra dilettantismi archeologici, malintesi sentimenti d’amor patrio e bassi interessi individuali: dallo scandalo del falso ottocentesco delle «Carte d’Arborea» fino all’ultima delle mille e più Atlantidi che la fantasia umana ha saputo produrre. Un libro fortemente critico, una lettura antropologica di un fenomeno che da qualche tempo scuote, a vari livelli, il dibattito culturale, e capace di delineare un campo di interazione sociale dai contorni fortemente conflittuali.