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Compagnia barracellare, nuovi ingressi

Quattro nuovi ingressi nella compagnia barracellare di Villanovaforru sono Massimo, Marino, Antonino e Nicola. La compagnia barracellare villanovese è attualmente composta da 18 membri.   Le new entry hanno prestato giuramento la scorsa settimana. Da parte nostra i più sinceri auguri!

 

 

 

I  Barracelli derivano da una forma spontanea di scolca (guardia campestre) risalente a molto prima dell’arrivo degli Aragonesi nell’Isola: al periodo dei Giudicati (terminato nel XIV secolo) erano infatti chiamati juratos , ed erano coordinati da un maiore de scolca che ne rispondeva direttamente all’antesignano del sindaco odierno, il maiore de villa; il “livello di attenzione” della vigilanza era garantito dal rischio patrimoniale che assumevano personalmente, infatti sin da allora sarebbe stato a loro carico il risarcimento dei danni eventualmente patiti dai proprietari dei terreni da essi vigilati ove fossero stati derubati o altrimenti lesi.

In seguito, nel 1570 gli iberici, che si erano impadroniti dell’Isola giudicale, diedero loro il nome di Barrachellos, dal quale deriva l’attuale. In questa fase i Barrachellos ebbero vaste competenze in materia di ordine pubblico e pubblica sicurezza ed il loro reclutamento avveniva per coscrizione, sempre quindi su base obbligatoria, ora in analogia con altre prestazioni obbligatorie gravanti sul mondo rurale come in primo luogo la roadia.

 

Passata intanto l’Isola ai Savoia, l’Ottocento fu un secolo cruciale per le sue campagne. Oltre infatti a seri disagi per i quali Giuseppe Mazzini protestava sempre più vibrantemente presso diversi governi del periodo reclamandone interventi efficaci, si ebbero gravi problemi di ordine pubblico connessi alla forzosa trasformazione del mondo rurale sardo nel quadro di un’azione riformistica di più vasta portata: dalla secolare tradizione agricola cristallizzata negli ademprivi, si andava infatti verso una diffusione della proprietà privata dei suoli al fine di incrementarne la produttività, e lo stravolgimento non fu indolore. Nel 1819 le Compagnie furono soppresse ed inglobate nei Cacciatori di Sardegna. Nel 1820 fu emanato il noto editto delle chiudende, con il quale (dopo la sua pubblicazione nel 1823) crebbero i disordini legati alla sua applicazione, che prevedeva il riconoscimento della proprietà terriera – popolarmente avvertita come comune, collettiva- a chi in pratica fosse meramente riuscito a recingerla, avendosene per effetto innumerevoli abusi e conseguenti violenze di aggressione o ritorsione. Le campagne di buona parte dell’isola erano in rivolta. Le Compagnie Barracellari furono perciò riammesse nel 1827, finché fu con il R.D. 22 maggio 1853, n.1533, che si intese porre ordine più sistematicamente nella materia.

(Fonte wikipedia)