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Polemica per i tirocini-beffa: lettera di una villanovese

Su Vanity Fair, nota rivista nazionale di costume e società ha trovato spazio la lettera di una nostra compaesana, una missiva che solleva le polemiche sui Voucher TFO proposti dalla Regione Sardegna.  Ecco l’articolo integrale di Vanity Fair:

«Che vergogna i tirocini-beffa della Sardegna»

Dopo la vicenda dei tirocini formativi per magazzinieri e inservienti, ecco la lettera aperta di una lettrice al presidente della Regione, Ugo Cappellacci.

Venerdì vi avevamo raccontato la vicenda dei tirocini formativi promossi dalla Regione Sardegna per magazzinieri, stiratrici, commesse, addetti alle pulizie… Mestieri per i quali non dovrebbe essere richiesta una formazione lunga sei mesi e per i quali vengono invece proposti stage a 500 euro al mese. Per molti si tratta di una sorta di «sfruttamento di manodopera» mascherato, prontamente denunciato da Repubblica degli Stagisti.

Una nostra lettrice, Ida F., ha deciso di inviare una lettera aperta al presidente della Sardegna, Ugo Cappellacci.

 

«Caro Presidente,

 

le scrivo a proposito del nuovo bando Voucher TFO 2011, e lo faccio a nome di tutti quei giovani sardi che, illudendosi che un giorno forse si potranno permettere il lusso di vivere nella loro terra con un lavoro dignitoso, RESISTONO e NON SCAPPANO in cerca di un futuro. Già, un futuro. Non migliore, ma un futuro. Cosa che, stando in Sardegna, non è assolutamente concesso neanche sperare. Questo nuovo bando per la formazione sui «principi della detergenza» e vari altri metodi per farsi sfruttare al prezzo di 500 € LORDI AL MESE (ho i brividi mentre lo scrivo) spazza via ogni barlume di speranza. Io non riesco più a sperare, signor Presidente. E come me sono in tanti a non poterselo più permettere.

 

Vivo a Bologna oramai da 11 anni e ogni volta che penso a Cagliari, al suo profumo di mare sotto i portici di via Roma, mi viene una voglia matta di tornare in Sardegna. Ma questo sogno viene spietatamente spezzato dall’amara consapevolezza che questo non sarà mai possibile, né per me né tanto meno per tutti i giovani sardi laureandi, neolaureati e non, che oggi hanno letto su Vanity Fair e sull’Espresso gli articoli che parlano del progetto per il quale la Regione Sardegna ha stanziato dieci milioni di Euro e che dovrebbe essere (parole sue) «un’opportunità per i Tirocinanti di acquisire competenze e conoscenze specifiche, tecniche, relazionali e trasversali tali da agevolare le scelte professionali e favorire l’ingresso o il reingresso nel mercato del lavoro».

 

 

 

Vorrei che, a questo punto della storia, spiegasse a noi sardi come tirocini del genere possano essere delle opportunità e non delle prese in giro, per giunta neanche convincenti. Avreste potuto trovare certamente degli stratagemmi un po’ più credibili e onesti nei confronti di tutti i contribuenti. Perché questi 10.000.000 di Euro SONO SOLDI PUBBLICI! Io personalmente sono profondamente amareggiata e indignata, perché dopo tutto ci saranno tanti giovani sardi che a questi pseudo tirocini parteciperanno. Perché, si sa, per un disoccupato 500 EURO, sottolineo, LORDI sono sempre meglio di niente.

 

Sto pensando all’umiliazione e alla vergogna di una persona che ha studiato e dopo anni di contratti bestiali a progetto è costretto ad accettare queste condizioni da vomito. Beh, io credo che noi tutti ci meritiamo di meglio. Uno sforzo in più per risollevare le sorti dell’economia sarda e dare una spinta al mondo del lavoro ormai stagnante andrebbe fatto, caro Presidente. Continuo a sognare un mondo dove tutti i giovani scappano in massa e lasciano VOI a governare il niente, a cantarvela e ballarvela da soli. Perché è questo quello che vi meritate. E soprattutto: che vergogna che si parli di noi non per comportamenti e traguardi virtuosi ma per questa atroce notizia, che oggi avrei preferito non leggere. E così credo in molti.

 

A lei un augurio di un sereno 2012… augurio che non mi sento di fare invece a tutti i miei amici e conoscenti che restano e resistono… invano.

 

 

Cordialmente,

Ida F.»