Home / Bidda dei famosi / Un eroe villanovese d’altri tempi

Un eroe villanovese d’altri tempi

Ci piccole storie che parlano di grandi uomini e  di eroi d’altri tempi  come  quella che vi proponiamo oggi datata 1793. Nel racconto si parla anche di un villanovese morto decapitato a difesa della Sardegna contro l’invasione francese del 1793. Ringraziamo per la  gentile   concessione il sito www.aserramanna.it ed il ricercatore  Luigi Atzori.

Di Luigi Atzori

LA SPEDIZIONE FRANCESE CONTRO LA SARDEGNA

PICCOLA STORIA SCONOSCIUTA

1793

L’Ammiraglio Treguet,comandante della Squadra Navale  Francese, il 23 gennaio 1793  si presenta davanti alla città di Cagliari con uno spiegamento navale di 11 vascelli, 6 fregate e tre galeotte dimostrando la superiorità dei francesi  nei confronti dei Sardi, nella speranza di ottenere la resa della città.

Il comandante Truguet, prima di procedere all’attacco, intimò la resa mandando avanti una scialuppa parlamentare, che portava a bordo un Ufficiale e un  certo numero di soldati armati. Ma un gruppo di miliziani appostati nel molo con una nutrita scarica di fucilate  costrinse i parlamentari a riprendere precipitosamente il largo. Dopo quell’increscioso episodio, deplorato dagli stessi Sardi, il popolo fu preso dal timore delle feroci rappresaglie francesi.

La reazione di Truguet, infatti, non si fece attendere. Il 27 gennaio ebbe inizio il primo bombardamento navale di Cagliari. I sardi risposero  a suon di palle arroventate infliggendo  molti danni alle navi, costringendo i vascelli nemici a ritirarsi al largo,  per riparare le avarie,tenendosi prudentemente fuori dalla gittata dei cannoni dei sardi.  A Cagliari non si nutrivano più dubbi che il nemico stesse per tentare uno sbarco in forze. Considerata la conformazione del golfo, due soli erano i luoghi dove l’attacco francese poteva essere tentato con qualche probabilità di riuscita: la piana detta di Gliuc, all’altezza del Lazzaretto, ed il tratto del litorale di  Quartu compreso tra il promontorio di S. Elia e la torre situata presso il ruscello di Foxi, detta “Torre degli Spagnoli“.

Le navi continuarono il bombardamento, ma  a causa delle   condizioni  meteo-marine  e la reazione dei Sardi  impedirono il previsto   sbarco  sul litorale.

Il 14 febbraio 1793 (giovedì), approfittando di un momento di calma tra una burrasca e l’altra, sbarcarono   nella zona di mare antistante  Margine Rosso, spiaggia di Quartu , circa 4000  uomini, di cui  2600 marsigliesi e 1400 soldati regolari. Poterono effettuare lo sbarco grazie alla fuga dei Sardi  che si dileguarono ai tiri della flotta francese. Le truppe  francesi dimostrarono subito la crudeltà e la ferocia dei volontari marsigliesi.  Occuparono per primo  la  Torre di Mortorio, dirigendosi  verso la Chiesa di Sant’Andrea dove trovarono  qualche resistenza. Gruppo di militari della cavalleria locale,cercò di ostacolare l’avanzata francese. Molti  soldati pronti a difendere Cagliari dall’invasione dei francesi, si rifugiarono nelle vicinanze della chiesetta di Sant’Andrea. Un reparto di  militari della cavalleria chiamati “Dragoni di Sardegna”, impegnati nei compiti di presidio e di polizia locale, cercò di resistere  con ardimento, compito del comandante del reparto – il Capitano dei Dragoni  di Sardegna Antonio  Dessì di Serramanna, che si oppose ai francesi con tutte le sue forze. Caduto nelle loro mani fu fatto prigioniero   e decapitato, saccheggiando e distruggendo la chiesetta di Sant’Andrea; nello stesso modo morirono: Antonio Tatti di Villanovaforru e Agostino Fadda cagliaritano arditissimo, usciva dalle trincee per l’assalto contro i francesi.

Le navi continuarono  il bombardamento ma il mare grosso  e la reazione dei sardi  impedirono il previsto secondo sbarco.

Nella notte un battaglione avanzato di Marsigliesi, ritenendosi troppo esposto, ripiegò verso  il grosso del contingente  francese che, pensando ad un attacco nemico, si mise a sparare disordinatamente  dandosi alla fuga verso il mare, dove molti si gettarono in cerca di scampo.

Finalmente  giorni dopo, con le condizioni del mare favorevoli, i francesi iniziarono  al recupero dei soldati  rimasti sulla spiaggia che avevano subito  la perdita di 600 uomini e 60 sardi, di cui molti civili. La flotta francese terminate le operazioni di imbarco, lascia il golfo  di Cagliari per far rientro  in Francia  (Tolone).

Nel 1793 la chiesetta di S. Andrea, divenne campo di battaglia tra i miliziani sardi e i soldati francesi sbarcati al Margine Rosso per muovere alla conquista di Cagliari.

Lo sbarco avvenne il 14 febbraio del 1793. I francesi si accamparono presso la torre di Mortorio e la chiesetta di S. Andrea. Non mancarono in quest’occasione ardite azioni di miliziani e fra le altre quella di Antonio Dessi di Serramanna, il quale, volendo opporsi ai francesi nella cappella di S. Andrea, restò ferito,  fatto prigioniero e decapitato.

Piccola storia sconosciuta di un ufficiale dei Dragoni di Sardegna – Antonio Dessì – che ha dato  lustro al paese, immolandosi per la libertà della Sardegna contro gli  invasori francesi.

Fonti

–          Pierangelo MANUELE -Il  Piemonte  sul mare – La Marina Sabauda  dal Medioevo all’unità d’Italia – Edizioni L’Arciere ;

–          Francesco LODDO CANEPA   – La Sardegna  dal 1478-1793 Vol. 2° – Ed. Galizzi ;

–          www.nuraghediana.it