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Un giro di vite

Nel Consiglio Comunale del 26 settembre scorso è stato affrontato il delicato problema riguardante l’ospedale di San Gavino, interessato dal programma regionale di razionalizzazione delle strutture ospedaliere. Tutti concordi maggioranza ed opposizione nel ritenere che sia una problematica che tocchi da vicino anche i villanovesi in palio c’è la tutela della salute, diritto fondamentale che va garantito ad ogni cittadino (art.32 Costituzione).
Pubblichiamo un breve stralcio dell’intervento effettuato, nella seduta, dal capogruppo di minoranza Piero Tatti.

Per noi dell’entroterra, della Marmilla, per le popolazioni del campidano centrale, “s’ispidabi de santuingiu” (lo storico fatebenefratelli di San Gavino) ha  sempre rappresentato un Punto di riferimento “sottocosta”. Vicino. Un porto sicuro sanitario, di degenza e assistenza per due, tre generazioni.
Lo è ancora oggi. Efficiente ed efficace. Nulla è superfluo! La raffinatezza, semmai, sta nell’amore e nell’attenzione che gli addetti e il personale sanitario riservano ai pazienti, ai ricoverati.
La sanità qui in Marmilla “già funzionat“…  anche se  alcuni servizi specialistici  sono ancora da avviare, istituire, ampliare . L’ottimismo che viene da molto lontano e che perdura, è stato ancora una volta  velato, offuscato dal Piano sanitario regionale. E così … dobbiamo, purtroppo, fare i conti con la politica “regional-sanitaria” che impone (sotto-sotto) il ridimensionamento (ma il termine usato è razionalizzazione) delle strutture ospedaliere.  Si veda in proposito il nuovo piano sanitario regionale.
Sotto questa ottimizzazione, credo, si voglia far passare, ahimè, del prezioso tempo. Nel frattempo i nostri “malati” dovranno recarsi per un esame cardiologico (di routine)  all’ospedale del capoluogo  ed affrontare disagi e attese. Rinviare, ritardare o peggio ancora “tagliare” o non potenziare i servizi erogati nella sanità, comporta danno e nocumento alla popolazione adulta, vecchia, malata e bisognosa di cure.
Occorre che i dirigenti della ASL, dell’ospedale, con statistiche, dati alla mano, studi, ricerche scientifiche dell’ospedale/distretto sanitario, dimostrino come il potenziamento immediato dell’ospedale sia necessario e indispensabile per il territorio. Come un bene prezioso, raro e assolutamente vitale.  Fino a configurare, strategicamente, la nascita di alcuni servizi specialistici ospedalieri (penso a otorino, cardiologia, oculistica,  geriatria … citandone alcuni) per innalzare la qualità della vita delle nostre popolazioni ovvero per migliorarne e tutelarne salute e benessere. E’ in gioco un “giro di vite umano”!